Moda, torna di nuovo il Vintage
Un concetto molto utilizzato, talvolta finanche abusato in troppi settori, che va ad indicare una moda che con cadenza periodica torna. D’altra parte quando si parla di stili e tendenze, è assai raro riuscire a creare qualcosa da zero, totalmente ex novo: molto più spesso si tende a riprendere ispirazione dal passato, magari non copiando di sana pianta ma andando a mescolare diversi stili e generi.
Ed è proprio da questa filosofia che è nato, da qualche anno, il concetto di vintage: un termine divenuto ormai di uso comune ed entrato di diritto nel vocabolario di tutti. il significato della parola è vasto, ci si riferisce ad oggetti vecchi almeno di 20 anni e diventati nel tempo di culto, in quanto realizzati con materiali qualitativi.
Quindi vecchio ma non passato di moda; comunque non desueto, in quanto sempre valido. Un concetto molto presente nel campo della moda e del design. Ed allora ecco che vintage possono essere vestiti ma anche i dischi in vinile; la mitica Vespa 50 o la macchina Cinquecento delle Fiat; le chitarre, i pc e finanche i videogiochi. Ma è soprattutto nell’abbigliamento che si fa ricorso a questo termine, con uno sguardo al passato.
Il Vintage nella moda
Non più, quindi, una moda per pochi appassionati ma un vero e proprio fenomeno di costume che riguarda l’itera società. Un concetto legato anche ad una scelta sostenibile, la cosiddetta second hand, filosofia che è anche dettata da motivi etici come quelli del riciclo.
Ebbene nella moda spopola il vintage e le tendenze del passato tornano ciclicamente in pista. Sta succedendo anche ora, come si può vedere da questi vestiti anni 50 che sono tornati prepotentemente in auge. E nel linguaggio comune è sempre alla moda che si guarda quando si usa il termine vintage.
Un fenomeno ormai di massa e sempre più diffuso in tutto il mondo con la proliferazione di negozi appositi, mercati e mercatini, botteghe, che spuntano come funghi nelle principali città. Guardare con ammirazione al passato, con esclusivo riferimento a ciò che di buono è stato fatto, quindi a prodotti di qualità: non tanto per assecondare i nostri nonni, che tendono sempre a sostenere la tesi della bontà di tutto ciò che veniva realizzato un tempo, rispetto ai prodotti contemporanei. Ma una vera e propria ricerca di stili di una volta, in tutti i campi, come fosse un nuovo Rinascimento.