di Maria Carnevale
Nel giugno 2022, i Cittadini del Comune di Lipari siamo stati chiamati all’esercizio del diritto di voto per eleggere uno tra i candidati a sindaco, verso ognuno dei quali già riponevano fiducia gli iscritti alle relative liste di sostegno, nonché gli eventuali assessori indicati.
Con un numero esiguo di preferenze, ha vinto il Dott. Riccardo Gullo. Undici voti.
Ma qual è il peso, o meglio, il valore di ogni singolo voto?
C’è, o ci dovrebbe essere, alla base della scelta, il proprio concetto di società civica, dal punto di vista etico, civile, culturale, economico, in quanto il benessere personale non è scevro da quello più vasto e complesso dell’intera comunità. Con il proprio voto si trasmette pertanto ogni singola speranza ad un gruppo compatto e solidale che ci ha chiesto fiducia, che ci ha promesso di portare avanti il programma concordato.
Si chiama responsabilità.
Che l’Opposizione faccia il suo lavoro o il suo “gioco”, a volte anche utile, a volte anche no, è prassi politica consolidata in democrazia, ma troppo nuoce e rattrista il venir meno al mandato del cittadino, troppo nuoce e rattrista assistere a quel minare “da dentro”, a quello zampettare da una parte all’altra che già in Parlamento, da decenni, ha dato vita ad una squallida mescolanza di fuoriusciti chiamata “gruppo misto” o “nuova cosa” o, peggio, “indipendenti” e -ci chiediamo- indipendenti da chi? Forse da quella crocetta mal riposta sul loro nome?
Tra l’altro, la stagione turistica è alle porte: con quale logica, con quale buonsenso, si rischia la crisi dell’Amministrazione? E come può un Sindaco che ha rispetto di sé stesso e dei propri elettori cambiare in corso d’opera la progettualità condivisa se non per necessarie esigenze sopravvenute o finalizzate al bene comune?
Nell’augurio di un ripensamento da parte di chi può ancora restituire il giusto valore al singolo voto.