(Comunicato Magazzino di Mutuo soccorso)
#RiaceNonSiArresta
Solo pochi giorni fa abbiamo riempito la piazza di Marina Corta e l’abbiamo fatta diventare per qualche ora multietnica e colorata, senza differenze di pelle o credo religiosi, di ritmi o sapori. O meglio, una piazza ricca di differenze, ma orgogliosamente tenute insieme. La Festa dei Popoli dello scorso 27 settembre ci è servita proprio a dimostrare la bellezza della diversità e dell’integrazione: una comunità di eoliani e tunisini, srilankesi e tedeschi, francesi e marocchini, colombiani e albanesi, muratori e scienziati, cuochi e medici, bianchi e neri, imam e imbianchini… Niente di futurista: è il naturale evolversi di una società nel terzo millennio, pensiamo noi.
Tra le prossime iniziative avevamo in mente proprio di invitare sull’isola Mimmo Lucano, sindaco di Riace, per farci raccontare la storia della comunità che rappresenta. Ma oggi lo hanno arrestato!
Chi è Mimmo Lucano? Mimmo è l’esempio che accogliere i migranti e permetterne una sana integrazione non solo è possibile e giusto; è l’emblema di come accogliere e integrare serva a ridare speranza futuro e dignità a chi speranza futuro e dignità se li deve cercare dall’altra parte del mare, sì, ma anche a far rinascere comunità, ridare vita a villaggi e borghi abbandonati.
Il modello Riace, che ha portato due anni fa la rivista <<Fortune>> a inserire Mimmo Lucano tra le trenta persone più potenti e influenti del mondo, ci insegna che accogliere significa riaprire scuole e potenziare un ospedale, riaprire la farmacia e il campetto di calcio, ristrutturare case e recuperare mestieri perduti. Tra i “crimini” commessi dal Sindaco di Riace ve ne sono due “gravissimi”: aver creato dei bonus, ovvero dei buoni da usare nelle attività commerciali per acquisti di prima necessità, e aver inventato un sistema di raccolta differenziata usando degli asini, per arrampicarsi su strade non accessibili ai mezzi urbani.
Sia chiaro: le accuse gravi, come malversazione, truffa ai danni dello Stato e concussione, sono cadute perché non erano stati riconosciuti illeciti e nessuno aveva intascato nemmeno un euro. Ma erano tornate utili al Ministro Salvini per insultare Lucano, per dirgli “sei zero” mentre se ne andava a spasso per il Sud a raccontare ai meridionali che i loro nemici sono gli stranieri, non di certo le mafie e la corruzione.
Restano a carico del Sindaco i reati di favoreggiamento dell’immigrazione e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti. Quest’ultimo, lo abbiamo detto, riguarda il servizio di raccolta differenziata con gli asini; il favoreggiamento dell’immigrazione, invece, consisterebbe nell’aver forzato, insieme alla compagna Tesfahun, destinataria stamattina di un divieto di dimora, le procedure di matrimoni tra stranieri e locali. Non è chiaro quanti siano questi “matrimoni di comodo”, ma è chiaro a cosa servissero: impedire il rimpatrio forzato, la segregazione, la schiavitù e i lager che solo a pochi chilometri da noi, aldilà del mare, sono una realtà perfettamente legale e sostenuta dai governi europei, e il nostro è tra i capofila. Se sono legali i lager libici, in cui quotidianamente si stupra, tortura e uccide chi ha tentato di salpare in cerca di una vita dignitosa, non può che essere illegale Mimmo Lucano. Arrestando lui, si tenta di arrestare un modello di umanità possibile e criminalizzare un modello di accoglienza, convivenza e integrazione.
Se è così, legalità e giustizia non coincidono; se è così, anche noi siamo illegali.
Il Magazzino di Mutuo Soccorso esprime piena solidarietà al Sindaco Lucano e alla sua compagna Tesfahun Lemlem e aderirà alle iniziative e manifestazioni organizzate in tutta Italia per difendere il Modello Riace.
Il prossimo 6 ottobre è prevista una manifestazione proprio a Riace, e anche dalla Sicilia partiranno dei pullman per raggiungere il comune calabrese: nelle prossime ore renderemo note le modalità di adesione e partecipazione.