(98zero.com ) Sono sette gli indagati per la morte della 21enne Lorenza Famularo, avvenuta a Lipari nell’agosto del 2020. La ragazza morì per embolia polmonare dopo un calvario durato giorni durante i quali non venne capito cosa avesse la giovane che più volte si era presentata in ospedale palesando il suo malessere. Nell’inchiesta riaperta dal procuratore genarale Giuseppe Costa c’è una richiesta d’incidente probatorio e di perizia sui fatti che rivolge al gip di Barcellona. E ci sono sette informazioni di garanzia ad altrettanti indagati con l’ipotesi di reato di omicidio colposo.
Nell’atto d’accusa del magistrato sono indicate una serie di responsabilità legate al caso concreto e alla gestione globale della sanità alle Eolie. Una situazione che secondo il magistrato non è cambiata rispetto a tre anni fa. Secondo il magistrato «il decesso della ventenne Lorenza Famularo costituisce l’exitus di una concatenazione di condotte colpose omissive tutt’ora in corso di verifica e che s’innestano sulle preesistenti e persistenti condizioni di mal funzionamento nelle quali versano i servizi sanitari nel territorio insulare eoliano», scrive tra l’altro il magistrato nella sua richiesta di incidente probatorio al gip.
Alla famiglia di Lorenza fa male leggere cosa scrive il magistrato: «L’isolana Lorenza Famularo non doveva morire e, soprattutto, non doveva morire “di sanità” in un periodo storico unico, connotato dalla virulenta pandemia, nella quale proprio le evidenze e sintomatologie del virus erano caratterizzate da aggressioni al sistema respiratorio e all’apparato polmonare e che nel caso di Lorenza – ad avviso di chi scrive – avrebbero dovuto giustificare vieppiù le più elevate ed approfondite cautele diagnostiche».