Grande partecipazione e curiosità per l’iniziativa in collaborazione con il Museo Bernabò Brea
La “Notte delle Stelle” come la macchina del tempo. E Quattropani torna per qualche ora agli ultimi secoli del V millennio a.C. per celebrare l’importanza della capanna neolitica, ritrovata a Castellaro , durante gli scavi archeologici condotti a Lipari nel corso negli anni ’60; con l’occasione è stata ripercorsa l’antica storia dell’isola, dai tempi in cui l’ossidiana era la pietra più importante, con cui si forgiavano utensili e armi. La singolare iniziativa che ha riscosso unanimi consensi di critica e di pubblico, è stata organizzata, nella suggestiva area del santuario di Chiesa Vecchia, per il tradizionale appuntamento del 10 agosto, dall’associazione Castellaro , presieduta da Maria Grazia Allegrino in collaborazione con il Museo Bernabò Brea.
La presidente della Pro Loco Giusy Lorizio ha condotto magistralmente la serata. Sono intervenuti l’archeologa Maria Clara Martinelli tornata alle origini dei più antichi insediamenti umani nella frazione di Lipari, ma anche allo sviluppo successivo grazie, proprio, alla lavorazione del vetro vulcanico esportato, prima dei metalli, in tutto il Mediterraneo occidentale; il naturalista Pietro Lo Cascio , soffermatosi su peculiarità e rarità di piante ed essenze eoliane; l’artigiano Massimo Ziino che ha mostrato la sua abilità nella scheggiatura dell’ossidiana.
Non poteva mancare, insieme ad una particolare degustazione di “Pietanze del “Neolitico” con fave, fagioli, lenticchie, ceci, formaggio, olive e pane azzimo la chiusura ad effetto, sotto le stelle, con uno strumento antichissimo che risale al III Millennio a.C. : l’Arpa. Le suadenti note della maestra Stefania Sturniolo hanno dato un tocco di magia ad una manifestazione da riproporre anche per le scuole.
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