Nelle foto di Pino Orto su fb “reperti” della breve quanto corposa e intensa grandinata di questa mattina, tra le 8,00 e le 8,30 a Lipari. Chicchi non proprio come palline da golf ma quasi, come avviene ormai non di rado ovunque, a bussare sulle tettoie delle case e tetti delle auto, sperando che non abbiano fatto ulteriori danni ( se non alle colture ovviamente).
” L’esistenza di un chicco di grandine- ha spiegato a Repubblica.it il meteorologo Pier Luigi Randi- è regolata dall’intensità delle correnti ascendenti: se sono deboli, il chicco cade verso il suolo e a terra si ha grandine di piccole dimensioni. Se invece le correnti verticali sono fortissime, esse prevalgono sulla forza di gravità: il chicco viene mantenuto all’interno della nube, dove cattura l’acqua sopraffusa. Più un temporale è forte, più le correnti ascensionali saranno in grado di trattenere il chicco, che continuerà ad ingrandirsi”.
Ed ancora, prosegue l’esperto ” le analisi confermano che la frequenza delle grandinate è stabile: non si sta notando un aumento del numero di questi eventi. Ma se si guarda nel dettaglio, diminuiscono gli eventi con piccola grande e aumentano quelli con grandine di grosse dimensioni. Questo, è ormai accertato scientificamente, è un effetto del riscaldamento globale: molti studi dimostrano come a un aumento della temperatura dei bassi strati corrisponda un aumento della frequenza delle grandinate estreme. Se aumenta la temperatura di 1 grado, l’atmosfera riesce a trattenere il 7% di acqua in più sottoforma di vapore, che costituirà un serbatoio da cui attingere per piogge più veloci e violente e grandinate estreme”.
