di Giovanni Brancaccio
Gentile Direttore,
qualche giorno fa, approfittando del clima più mite dopo giorni di tempesta, ho fatto una lunga passeggiata tra vicoli di Lipari. Ho percorso le stradine che si diramano dal Corso, Via Sotto le Mura, Marina Corta, il borgo sopra Marina Corta…
Ho contato 213 cassonetti ( mastelli per la differenziata, ndd) della spazzatura.
Molti rotti, capovolti, appesi ai balconi con delle corde, traboccanti spazzatura, alcuni legati ai pali per evitare che qualcuno li rubi, altri ancora in bella mostra sui balconi al posto dei vasi da fiori che un tempo erano il vanto dell’isola.
Mi creda, non è uno spettacolo degno di un paese civile. Strade che dovrebbero essere indimenticabili per la loro bellezza e per i balconi fioriti, sono diventate squallide e tristi per le centinaia di cassonetti che le invadono.
Ormai possiamo affermare senza dubbio che questo sistema di raccolta della spazzatura non funziona. Non funziona perché costringe le persone e le famiglie a tenersi dentro casa la spazzatura e 5 bidoni di plastica che occupano uno spazio insensato. Non funziona perché non va incontro alle reali esigenze della popolazione, ma la costringe a sopportare lo squallore, la sporcizia e il degrado.
Io credo che sia arrivato il momento di ripensare completamente il sistema di raccolta differenziata e spero sinceramente che l’Assessore Iacolino non dia la colpa di questo scempio a chi lascia i bidoni fuori casa, pratica che spesso è resa necessaria dalle ridottissime dimensioni delle abitazioni del centro storico.
Non aver previsto che le stradine di Lipari sarebbero diventate un deposito di cassonetti a cielo aperto è stato quanto meno ingenuo da parte dell’amministrazione comunale. Ma l’ex assessore Taranto “non accettava lezioni ma solo consigli”, come ci ha ricordato lui stesso in una imbarazzante lettera al Suo giornale.
Adesso che per fortuna la disastrosa gestione dei rifiuti della precedente amministrazione è solo un brutto e maleodorante ricordo, spero che la risposta a questo degrado non sia costringere con le multe le famiglie a tenersi in casa la spazzatura.
Prendendo spunto dall’esempio che ci viene fornito dai centri storici delle più belle e turistiche città del mondo, a mio avviso è urgente e necessario individuare punti di raccolta appartati o mobili o occultati dove poter conferire quotidianamente la spazzatura differenziata. Necessario anche manutenere tali punti di raccolta in modo che siano puliti e decorosi.
L’argomento secondo cui i cassonetti pubblici disincentivano la raccolta differenziata non solo non sarebbe sufficiente a giustificare un attacco alla bellezza di Lipari, ma è anche politicamente errato. La criminalizzazione del cittadino, i comportamenti polizieschi da parte delle istituzioni come ad esempio spendere soldi per le telecamere di sorveglianza ecc, allontanano il cittadino dalla cosa pubblica. Gli abitanti di Lipari vanno responsabilizzati, non perseguitati. Bisogna fornirgli un servizio di raccolta della spazzatura agevole e non punitivo, bisogna permettergli di riscoprire quel sentimento di amore e cura per il proprio territorio che il degrado ha assopito.
Non chiedersi il perchè tanti da Lipari vanno a Pianoconte a conferire nei cassonetti e limitarsi a proporre le telecamere è, a mio avviso, un atteggiamento ottuso.
Spero insomma in un ripensamento radicale del sistema di raccolta, questa volta più vicino alle esigenze della popolazione e più rispettoso della bellezza unica dei luoghi attualmente deturpata dall’invasione di questi inutili, ingombranti, antigienici, brutti e numerosissimi contenitori che sono serviti esclusivamente a rendere Lipari più sporca e degrada.