di Gianni Iacolino
Esiste un modo per essere ricordati dopo la morte? È il fine vita il momento in cui ti distacchi definitivamente dal mondo o è l’essere dimenticato che sancisce la perdita di ogni continuità spirituale ed affettiva ? Tema tanto caro al Foscolo , ma , credo, molto sentito da chiunque abbia perso una persona cara. Incontrando sul corso, giorni fa, una amica di gioventù, scambiando due chiacchiere, il discorso cadde sulle vacanze estive a Lipari e poi, ricordo dopo ricordo, non so come , sulla personalità del mio caro papà. Giorni dopo, ricevevo una gradita email che , col consenso dell’autrice, voglio rendere pubblica, con lo spirito e l’intento di chi vuole tenere sempre viva una corrispondenza di amorosi sensi .
” Vengo a Lipari da sempre. La mia casa è a Marina Lunga ed è quella dei miei bisnonni materni. La prima volta avevo 7 mesi poi, dopo una lunga interruzione, da 13 anni in poi. Nel periodo del liceo, un anno fui rimandata in latino (non ho mai capito perché in quanto in greco andavo molto peggio) e i miei mi mandarono a ripetizione dal prof. Iacolino. Un’esperienza straordinaria. Ho imparato più cose in quei mesi estivi sul latino, e non solo, di quanto mi abbiano insegnato 5 anni di liceo. Il professore aveva un modo di approcciare il latino molto particolare. Lo collegava continuamente all’italiano facendo riferimento all’etimologia delle parole della nostra lingua, parlava di letteratura latina e di teatro, di Plauto e di Terenzio soprattutto, ma anche dei tragediografi e commediografi greci – Socrate e Euripide, Aristofane e Menandro – sottolineando la presenza presso il Museo di Lipari della straordinaria sezione classica delle maschere teatrali, e quindi arrivava a raccontarmi anche della storia secolare delle Eolie.
Me ne parlava con grande entusiasmo e vivacità, la stessa che contrassegnava le sue lezioni: si moveva continuamente, si alzava e si sedeva, passeggiava per la stanza, e ogni tanto sparava delle domande che non c’entravano niente con le declinazioni delle parole e la coniugazione dei verbi: ad esempio, che ne pensavo dell’uso dell’italiano invece del latino nelle cerimonie liturgiche? Lui ne era perplesso e si chiedeva se si sarebbe arrivati anche a celebrare messa nei singoli dialetti regionali, così che ad esempio a Napoli l’ Ite missa est sarebbe stato sostituito con un semplice e minaccioso Iatevenne. Le sue lezioni quindi erano sempre divertenti e stimolanti, non mi pesava affatto saltare 3 volte a settimana gli incontri pomeridiani da Subba con gli amici della comitiva liparota. Sta di fatto che il mio obiettivo, mentre frequentavo la facoltà di Lettere e Filosofia, era quello di diventare traduttrice di testi classici latini .Tanto il professore mi aveva affascinato con le sue lezioni.
Poi invece ho svolto una tesi in storia dell’arte e dopo il concorso sono entrata come funzionario nel Ministero dei Beni Culturali. Come che sia, i miei rapporti con il prof. Iacolino non si interruppero mai. A parte gli affettuosi saluti quando ci incontravamo, spesso gli chiedevo informazioni sulla storia di Lipari di cui saltuariamente negli anni mi sono occupata anche io, sempre con il prezioso supporto della sua vastissima bibliografia. Ricordo il suo interesse quando nel corso del mio intervento nell’ambito del convegno sul Constitutum lanciai l’idea della continuità culturale tra Eolo/ Nettuno/ Marsia e San Bartolomeo, anche sulla base delle fattezze della statua d’argento del Santo, tipologia ripresa nelle Eolie da tutte le immagini del martire (una mostra, Omaggio a San Bartolomeo, il corpo e la metamorfosi, che portai a Lipari, se non ricordo male, nel 2009, approfondiva appunto questo discorso).
Mi chiedo che penserebbe oggi il professore della eventuale postazione del vero organo di Eolo sul Timpone Corvo che domina la baia di Marina Lunga (Cfr. V. de Martini, Lipari: alla ricerca del perduto Organo di Eolo in “Ananke 84”, maggio 2018, pp.158-161). Sono convinta che non avrebbe pace e finirebbe per convincere i funzionari del Museo Eoliano ad eseguire i necessari saggi in loco, funzionali a confermare o respingere la suggestiva ipotesi. V.d.M “.
Vega de Martini, già funzionario storico dell’arte presso Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, già direttore della Certosa di San Lorenzo in Padula e della Reggia di Caserta.