di Gianni Iacolino

Rispondere con dati scientifici alla marea di scempiaggini in circolazione sui vaccini è come cercare di spiegare la tavola pitagorica a chi vuol sostenere che 2 x 2 fa 5. Tempo perso. Sarebbe anche opportuno astenersi da ogni tipo di commento se le scempiaggini sbandierate sul web non nuocessero anche alla salute mentale e poi fisica di coloro che danno retta a simili notizie, danneggiando se stessi, non vaccinandosi, e diventando causa di contagio per gli altri. Le neuroscienze confermano la difficoltà di fare cambiare idea alle persone anche con le adeguate informazioni , perché la prima informazione, anche se palesemente farlocca, viene rinforzata da tutta una serie di meccanismi.
Una volta che il nostro sistema di idee si è consolidato, difficilmente accettiamo le informazioni che possano incrinare le nostre convinzioni ( Trappole Mentali Rizzoli 2008 Matteo Motterlini ) . Chi , ad esempio, è sospettoso nei confronti dei vaccini, prenderà per buono ogni falso allarme, anche se del tutto insensato.
Quando nella Corea del Sud si diffuse la bufala che i ventilatori rubassero ossigeno a chi se ne serviva – ogni famiglia ne aveva almeno uno – bastava che al mattino trovassero qualcuno deceduto con un ventilatore acceso nei paraggi che nella mente dei sospettosi si stabiliva automaticamente un falso rapporto causa-effetto. In Corea del Sud il clima caldo umido comportava un utilizzo diffuso dei ventilatori in camera da letto. La bufala , nel tempo, passò dai ventilatori ai condizionatori tanto che ,ancora oggi, molti automobilisti, quando fanno uso del condizionatore in Corea, tengono aperto il finestrino per paura di una crisi ipossica , che sappiamo impossibile.

Questa è una delle loro fissazioni e noi ne ridiamo. In quel paese, tecnologicamente avanzatissimo, ridono di noi che associamo l’autismo al vaccino. In entrambi i casi è la nostra mente che tende a trovare un rapporto causa-effetto anche quando questo rapporto non esiste. Il nostro intuito non è sufficiente a stabilire un rapporto di causa effetto. Per stabilirlo ci vuole la scienza con i suoi numeri , il suo metodo ed il suo rigore. Nell’epoca della massima informazione ci siamo scoperti meno informati che mai ,o meglio, più confusi che mai. E questo perché ci ritroviamo vittime di meccanismi neurocognitivi e psicologici influenzati negativamente da dati volutamente falsi e tendenziosi , di nessun valore scientifico.
Ed è così che, alla fine, si creano quelle trappole mentali che ostacolano la comprensione del tema. Per chi è sospettoso nei confronti della pratica vaccinale basterà qualunque notizia, amplificata a dovere, per prendere per buono ogni falso allarme. Non tutti sono in grado di distinguere le sciocchezze dalle cose che hanno un fondamento scientifico e confondere le due cose può comportare guai molto grossi. Questa mia breve nota nasce dall’esigenza di contrastare la diffusione di bugie che rappresentano un pericolo ed è indirizzata solo ai dubbiosi e non ai novax, nel tentativo di indurli a scelte ponderate , dettate dalla comunità scientifica.
Non fidarsi della scienza è una strada che comporta guai giganteschi ed un prezzo esagerato per la comunità. Ricordo , qualora ce ne fosse ancora bisogno, che molte malattie sono state debellate dalle vaccinazioni e, per ultimo, segnalo i risultati straordinari ottenuti in questi giorni in Israele, Australia, Nuova Zelanda, Inghilterra, grazie alla vaccinazione di massa.
I vaccini, voglio ricordarlo, sono i migliori farmaci a disposizione: mimano una situazione del tutto naturale, spingendo l’organismo a difendersi da solo in modo naturale grazie al suo sistema immunitario. Il fatto che Internet abbia dato la parola a tutti non deve farci dimenticare che, parafrasando Piero Angela, la scienza non è democratica : la velocità della luce non si decide per alzata di mano.
