I tesori dei mari di Sicilia in mostra a Palazzo dei Normanni

Layout 1A Palazzo dei Normanni, sede del Parlamento siciliano nonchè sito Unesco, arriva la mostra dei tesori storico-archeologici subacquei provenienti dai fondali marini dell’isola. Si chiama “Mirabilia Maris, tesori dai mari di Sicilia” e sarà in esposizione dal 6 novembre al 6 marzo. A presentarla, nella sala Duca di Montalto, è stato il presidente dell’Ars e della Fondazione Federico II, Giovanni Ardizzone. Presenti, inoltre, l’assessore regionale ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana, Carlo Vermiglio, il direttore generale della Fondazione Federico II, Francesco Forgione, ed il curatore della mostra Sebastiano Tusa, soprintendente del Mare della Regione Siciliana e ideatore dell’esposizione.

“Questa mostra è la dimostrazione che se le cose si vogliono fare si possono fare – ha detto Ardizzone -. Sono molto contento del lavoro svolto dalla Fondazione Federico II e questa mostra è un altro fiore all’occhiello per noi che siamo all’ultimo anno di legislatura”.

I reperti in mostra sono tutti siciliani, sia di origine che come collocazione museale, molti dei pezzi esposti sono unici. “Abbiamo una zampa di elefante fossile – ha spiegato Tusa -, ceramiche dell’età del Bronzo, alcuni reperti proveniente dal cantiere aperto sulla battaglia delle Egadi, relitti che provengono da Panarea dove attualmente c’è un cantiere aperto in collaborazione con due fondazioni americane. Speriamo che a breve nasca un laboratorio per il legno bagnato anche qui in Sicilia, ci sono i finanziamenti e dovrebbe sorgere a Gela. Un’altra notizia molto importante è che l’8 dicembre la nave romana di Marausa finalmente tornerà in Sicilia e probabilmente la ricostruiremo nel museo di Marsala”.

“Mirabilia Maris” nasce dalla collaborazione tra i direttori dei musei che l’hanno precedentemente ospitata e con i quali si è dato vita al Consorzio Cobbra – acronimo che indica i 5 musei a partire dall’Allard Pierson di Amsterdam e Ashmolean di Oxford, e di quelli che l’ospiteranno in futuro, la Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen e il Landesmuseum di Bonn.
I reperti in mostra risalgono via via dalla preistoria fino al XVI secolo, riscoperti grazie all’intenso lavoro degli archeologi subacquei e ai nuovi mezzi di indagine e di recupero in alto fondale. “Un apporto importante ai ritrovamenti in mare lo danno i pescatori – ha sottolineato Tusa – i principali ritrovamenti li fanno loro”.

Divisa in sette sezioni, la mostra offre al visitatore filmati storici, video-installazioni, ricostruzioni virtuali dei siti e relitti, l’edizione completa di un catalogo illustrato della mostra e dei reperti in lingua italiana ed inglese. La maggior parte dei reperti non è mai stata esposta in Sicilia: un aspetto che rende la mostra unica nel suo genere.
L’esposizione è visitabile dal lunedì al sabato dalle 8.15 alle 17.40, domenica e festivi dalle 8.15 alle 13. Il costo del biglietto è di 6 euro, ridotto 3 euro per i ragazzi dai 14 ai 17 anni.
(ITALPRESS).