Si chiama Giorgio Sarro, ha 24 anni, ed è uno di quei cervelli fenomenali che l’Italia ammira da lontano ma che continua a farsi scappare. Di origini eoliane, la mamma è Daniela Giuffrè ( Avvocato, Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato e scrittrice), un fondo di ricerca finanzierà un suo progetto sui cambiamenti climatici per la Nasa. E pensare che la sua passione per la meteorologia è nata proprio alle Eolie, grazie ai racconti di nonno Umberto.
Gli spiegava i modi con i quali gli isolani riuscivano a capire come e quando sarebbe cambiato il tempo, se ci fosse stato vento e da che direzione, mare grosso di scirocco o di ponente, o pioggia, blocco dei mezzi marittimi e isolamento. I nonni, si sa, con la loro semplicità e dolcezza, quando vogliono, sono meglio dei master universitari e se hai delle passioni basta solo seguire le loro indicazioni. Poi ci sono anche i genitori che fanno la differenza.
Giorgio grazie alle missioni all’estero per il lavoro della madre, ha la possibilità di frequentare la materna in Germania e buona parte della scuola media e tutto il liceo scientifico, entrambi nella scuola internazionale di Lione, confrontandosi con un ambiente stimolante e intellettualmente fervido per la presenza di ragazzi della sua età provenienti da tutto il mondo. In giro per il mondo con mamma Daniela impara le lingue, si apre al confronto, cresce con una grande voglia di sapere ma con la meteorologia sempre in testa. Del resto nei lunghi e pesanti inverni eoliani, quando telefonava al nonno da New York o da Parigi si finiva sempre per parlare di ponentate , di mareggiate e delle grandi difficoltà per la mobilità della gente del posto.
Giorgio si iscrive all’Università di Milwaukee , nel Wisconsin, e nel 2020, giovanissimo, si laurea in Scienze atmosferiche e matematica, vincendo poi borse di studio in altre università americane per il dottorato di ricerca, fra le quali , a Chicago, tra le più quotate del mondo. Completa delle ricerche sulle tempeste tropicali ; lo invitano molte università americane a convegni per spiegare le sue tesi e viene già citato nei lavori di altri ricercatori. Fino a quando non invia un suo brillante studio alla Nasa, selezionato tra un migliaio di proposte, per un futuro tutto da scrivere.
Un futuro che non potrà che essere brillante per un altro “Nemo propheta acceptus est in patria sua” che, si spera, torni prima o poi in un paese chiamato, frattanto, ad investire seriamente nella scuola e nella ricerca per disegnarsi un avvenire credibile…si spera con tanti Giorgio Sarro.