Il tema della sostenibilità fa parte ormai delle strategie economiche e politiche dei governi nazionali che hanno fissato obiettivi a medio lungo termine per cambiare radicalmente il modo di fare impresa in tutti i settori. Il Piano Nazionale di ripresa e resilienza italiano destinerà, infatti, circa 70 miliardi per questa rivoluzione green che porterà all’abbandono delle vecchie metodologie produttive e a una transizione energetica per essere sempre meno dipendenti dalle fonti fossili.
A ricoprire il ruolo da protagonista sono e saranno le energie rinnovabili che, nell’ultimo decennio hanno acquisito fette sempre più consistenti del settore energetico grazie anche al progresso tecnologico che ha avuto come risvolto un abbattimento dei costi e una resa degli impianti migliore rispetto agli anni passati.
In questo contesto, sempre più aziende stanno abbracciando la nuova visione orientata verso la green economy, dotandosi di impianti a energia rinnovabile per coprire il fabbisogno energetico, con l’obiettivo da una parte di risparmiare e dall’altra di impattare meno sull’ambiente. Senza contare che, vista la grande attenzione che l’opinione pubblica sta rivolgendo alle tematiche di salvaguardia del Pianeta, un’impresa che si definisce green riesce a migliorare la sua posizione anche sotto il profilo reputazionale e di branding.
Tra le rinnovabili che stanno crescendo maggiormente c’è il fotovoltaico, attraverso il quale poter disporre di energia elettrica dovendo affrontare tempi e costi più contenuti rispetto alle altre fonti pulite come possono essere i sistemi eolici o idroelettrici.
Con la regolamentazione del 2018 dell’Unione Europea sulle comunità energetiche e l’autoconsumo, lo stimolo per intraprendere la transizione energetica per le aziende è risultato ancora più determinante, grazie al supporto di società specializzate che lavorano per accompagnare gli imprenditori in questo cambiamento epocale, trovando le soluzioni più idonee per realizzare l’impianto da fonte rinnovabile secondo le singole esigenze energetiche.
Grazie all’autoconsumo, infatti, la società, installando un impianto fotovoltaico, potrà disporre dell’energia necessaria al suo funzionamento, producendola in loco con un costo più basso rispetto alla rete. Inoltre, utilizzando la configurazione SEU (Sistema Efficiente Utenza) l’impresa può rivendere l’energia prodotta in eccesso a utilizzatori terzi presenti nel territorio circostante. In questo modo, si realizzano quelle che vengono definite comunità energetiche autosufficienti e assolutamente sostenibili. L’importanza di raggiungere questo traguardo è data anche dalle risorse che il PNRR ha dedicato per accelerare la creazione di queste comunità, 2,2 miliardi di euro, che pur essendo ancora in una fase embrionale hanno fatto registrare ottimi risultati, con sempre più nuove realtà di questo tipo che nascono nel nostro Paese.
L’obiettivo finale è quello di rendere il Pianeta un luogo nel quale le imprese possano operare in armonia con l’ambiente circostante, crescendo senza che la ricerca della sostenibilità possa rappresentare un ostacolo allo sviluppo ma un volano per cogliere le migliori opportunità e affacciarsi al futuro, abbandonando i vecchi paradigmi industriali che ci hanno portato nella preoccupante situazione che stiamo vivendo oggi. (Pubbliredazionale)