La precarietà dei collegamenti marittimi continua a danneggiare le isole e gli arcipelaghi di Sicilia. Da questa mattina (lunedì 8 aprile) risultano sospesi i servizi integrativi a mezzo navi operati in convenzione regionale. “Dopo bandi andati deserti, annunci (rimasti tali) riferiti a soluzioni epocali e altre procedure rimaste prive di efficacia, con la stagione turistica ormai avviata, ci ritroviamo con un ulteriore colpo a danno del fragile assetto socioeconomico delle isole minori”. Così Christian Del Bono, presidente di Federalberghi isole di Sicilia.
È del 17 gennaio scorso l’ultima pec, sottoscritta da ben 40 associazioni – trasmessa al Ministro Matteo Salvini, al Presidente Renato Schifani, all’Assessore alla Mobilità, Alessandro Aricò e al suo Dipartimento – con la quale si denunciavano le gravi carenze del sistema dei collegamenti marittimi. Un sistema dove le emergenze si rincorrono e dove né la Regione Siciliana né il Governo centrale hanno sin qui dimostrato di poterne davvero venire a capo.
Ai tagli e ai rincari insostenibili (30% da giugno 2022 al quale si è sommato un ulteriore 20% da dicembre 2023) a gravare sui collegamenti con navi e aliscafi operati in convenzione statale, si sono andati cristallizzando le criticità di quelli integrativi regionali operati a mezzo navi.
Gli aumenti tariffari scoraggiano i visitatori (tanto i turisti quanto i proprietari di seconde case) e questa sospensione cronicizza in modo insostenibile le problematiche dei servizi operati a mezzo nave, già azzoppati da una riduzione di corse, dall’impiego di mezzi con capienza ridotta e da tariffe aumentate al punto da far lievitare in modo considerevole i costi delle merci e dei carburanti nelle isole.
“Sappiamo che i Sindaci delle isole minori si sono già attivati – conclude Del Bono – e proprio ieri abbiamo sensibilizzato anche l’Assessore Regionale al Turismo, Elvira Amata, presente a Lipari in occasione di un evento ma occorre far presto per evitare di altri danni.