
L’assessorato al Lavoro ha scritto al comune di Lipari chiedendo «l’elenco dei lavoratori ex Pumex con dati anagrafici e indicazione del trattamento economico e giuridico posto in essere al 31/12/2017» al fine di procedere al loro trasferimento in Resais. «Diamo attuazione a una norma che prevede l’inquadramento del personale ex Pumex in un’apposita area transitoria ad esaurimento istituita presso la Resais – afferma Antonio Scavone, assessore regionale al Lavoro – per il quale il governo Musumeci ha stanziato circa 600 mila euro».
La vicenda dei lavoratori ex Pumex risale al 2007, quando l’industria che esportava la pietra pomice fù costretta a chiudere i battenti privando Lipari di una realtà che dava lavoro ad una cinquantina di dipendenti, più l’indotto, per un giro economico di 2-3 mln di euro a beneficio della comunità. L’Unesco nel dicembre del 2000 dichiarò l’arcipelago “Patrimonio dell’Umanità”, e tra le condizioni per restare nella World Heritage List inserì la cessazione dell’attività estrattiva per tutelare il sito.
Nel 2019 la svolta: l’Ars legiferò per la loro stabilizzazione in Resais. “Una legge che trova piena attuazione, continua l’assessore.” Non appena il Comune di Lipari, dove nel frattempo i lavoratori hanno prestato servizio in attività socialmente utili, ci invierà i dati richiesti, emaneremo il decreto di trasferimento alla Resais per la loro stabilizzazione”.
Dopo 14 anni , dunque, per la trentina di lavoratori rimasti al lavoro grazie ai progetti obiettivo Regione – Comune di Lipari ( senza contributi) termina l’era del precariato.