(messina.gazzettadelsud.it) Un cadavere è stato recuperato ieri in mare, tra le isole di Salina e Filicudi, dai marinai del Circomare Guardia Costiera di Lipari. Il corpo, in avanzato stato di decomposizione, è stato segnalato alla sala operativa dell’Autorità marittima liparese da un diportista, in transito nella zona e, immediatamente, il comandante, tenente di vascello Fabio Cicero, ha disposto l’invio in zona di due unità che hanno recuperato il corpo dello sfortunato, trasportandolo sino al porto di Pignataro. Da qui, con l’ausilio di una ditta di pompe funebri, è stato trasferito presso l’obitorio del cimitero di Lipari centro, dove resta a disposizione delle determinazioni dell’Autorità giudiziaria. Stanti le condizioni in cui è stato recuperato, al momento non è stato possibile accertarne il sesso e l’etnia: tutto questo è demandato ad una probabile autopsia. Si tratta del quarto cadavere ritrovato, in poco meno di quattro mesi, nel mare dell’arcipelago. Gli altri tre, tutti uomini, vennero ritrovati al largo di Vulcano Gelso, tra Vulcano e Capo Milazzo, al largo di Filicudi.
Come si ricorderà, del cadavere ritrovato tra Vulcano e Capo Milazzo, la Procura della Repubblica di Barcellona diffuse la foto del tatuaggio, a forma di dragone, che era sul suo corpo. A seguito della diffusione, un tunisino, riconoscendo il tatuaggio, si mise in contatto con la Capitaneria di porto di Milazzo, sostenendo che si trattava del fratello, facente parte di un gruppo di connazionali, partiti da Biserta, tra il cinque e il sei febbraio, e naufragati al largo della Sardegna. In quell’occasione l’uomo fornì il particolare di altri due tatuaggi, presenti sul corpo dello sfortunato, dei quali la Procura barcellonese non aveva diffuso informazioni. (gazzettadelsud.it)