Uscito frattanto il libro “L’eredità del mare” che racconta l’esperienza della conduttrice, Donatella Bianchi, negli anni di “esplorazione” del mare Mediterraneo con la popolare trasmissione di Rai 1.
Questa settimana ( sabato alle 14,00 ) Donatella Bianchi, insieme alla sua squadra, affronterà un nuovo viaggio per far conoscere ai suoi telespettatori le splendide Isole Eolie. Un itinerario, che verrà raccontato in due puntate, tra Salina, Lipari, Vulcano e Stromboli.
Il fascino di queste isole, legate indissolubilmente ai vulcani che qui hanno plasmato il paesaggio, non è l’unica ricchezza locale. Qui è il mare, con la sua biodiversità, a farla da padrone.
Donatella Bianchi ce ne racconterà alcune peculiarità, come ad esempio la presenza di capodogli nelle acque circostanti le isole, e le loro difficoltà di convivenza con l’uomo. Come ogni sabato, Fabio Gallo accompagnerà nel suo viaggio Donatella Bianchi. Questa settimana parlerà di un luogo alquanto particolare: un campus per ragazzi non vedenti.
“Sopra, sotto e intorno al mare”: questo è lo slogan con cui Donatella Bianchi e “Linea Blu” portano da oltre vent’anni il mare nelle case di tutti noi. Dall’esperienza maturata nel lungo viaggio lungo i litorali del Mediterraneo nasce “L’eredità del mare”, un omaggio alla bellezza del Mare Nostrum, patrimonio storico, sociale, ambientale ed economico di inestimabile valore per il nostro Paese. L’ecosistema dei nostri mari, però, è in pericolo, minacciato dai cambiamenti climatici e dall’inquinamento. Il tracollo potrebbe essere irreversibile. Proteggere l’ambiente marino, chi ci vive e i tesori che custodisce è quindi una necessità che non può più essere rinviata, se vogliamo consegnare alle generazioni future un mare in salute, lascito prezioso per il mondo e l’umanità che verranno.
“Quella del mare è un’eredità cruciale per il futuro del nostro Paese – afferma l’autrice – Come focalizzato da Piero Angela nella prefazione al libro, noi siamo al centro di un pianeta, perché, dobbiamo ricordarlo, il Mediterraneo non è una distesa d’acqua ma un pianeta. Pensiamo alle opportunità, al ruolo che abbiamo svolto nella storia, alle grandi civiltà del passato, e noi in mezzo a questo fermento di culture, di commerci, di scambi, di economie, al centro di quello che è un grande parco marino meraviglioso, a quella grande oasi che in fondo il Mediterraneo è, un concentrato di biodiversità che tutto il mondo ci invidia. È questa l’eredità. Ho provato a raccontare quello che amo ripetere, che il Mediterraneo non è come sembra”.