di Enza Scalisi
Il rapporto Oxam rileva come la pandemia abbia esasperato la disuguaglianza tra ricchezza e povertà. “ I 10 uomini più ricchi del mondo hanno raddoppiato le proprie fortune, mente 163 milioni di persone in più son cadute in povertà…”
E’ passata invano la dura lezione che la pandemia, con i suoi strascichi di dolore e di morte, ha impartito all’umanità. Abbiamo rimosso la sacralità del lavoro, produttore di servizi (in particolare, in questo contesto, sanitari) e di beni per la comunità, di fronte allo strapotere della finanza, che produce in modo esponenziale denaro col denaro, per la ricchezza di pochi.
Stiamo perdendo la consapevolezza dei limiti di un benessere che ci chiede il conto in termini di ambiente, di aria che respiriamo, che influiscono sulla salute degli umani e della natura. Cominciamo a sfiduciare la scienza, unico faro nelle tenebre, dimenticando che non è depositaria di verità assolute, ma di obiettivi sempre perfettibili, che si conquistano attraverso la sperimentazione, l’errore e il suo superamento.
Abbiamo, ancora una volta, eludendo una tempestiva organizzazione, trascurato la Scuola, vera garanzia di uguaglianza sociale, di formazione in grado di trasformare il lavoro “povero” in lavoro qualificato, sostituendola col surrogato della DAD, più comoda, più tranquillizzante, meno costosa, responsabile di aggravare ulteriormente la disuguaglianza culturale e sociale.