Corse da recuperare e integrare quando l’incubo sarà finito, alle 17.00 conferenza stampa del Sindaco

Sommessamente
Chiusa l’Italia , chiuse anche le nostre Eolie. In teoria. Nella pratica , dopo il decreto del Governo della notte scorsa, si attende un’altra ordinanza del presidente della Regione , Nello Musumeci, che aiuti anche e soprattutto la nostra comunità , di sette isole, a sigillarsi davvero. In quarantena ci sono circa 40 persone. Alle 18,00 conferenza stampa del sindaco Giorgianni che potrete seguire sul nostro gruppo fb ” Sei di di Lipari ma…” .
Si sta facendo quel che si può ma si deve fare di più. A cominciare dai porti-porte di accesso alle isole.
Le forze dell’ordine che collaborano con l’Amministrazione comunale di Lipari non possono limitarsi ad informare ma devono essere messe nelle condizioni di poter controllare davvero. Per cui, se è vero come è vero, (anche se ancora sono in tanti a non crederci) che si deve restare a casa occorrono presidi fissi nei porti che impediscano gli imbarchi a quanti, a Milazzo, Messina, Napoli, non devono partire per motivi urgenti o di una certa importanza. Al Governo e, quindi, ai Prefetti stabilire come. Definiamola pure la nostra terapia intensiva dal momento che a livello sanitario, a Lipari e nelle isole, per usare un eufemismo, i limiti sono evidenti.

Secondo : con l’obbligo di restare a casa non hanno motivo di essere svolte tutte le corse di linea in aliscafo e nave da e per l’arcipelago. Tutti questi mezzi , in questo momento, rappresentano uno spreco, semplicemente perchè il traffico si è ridimensionato, e di molto. Pertanto si risparmi ora per recuperare dopo , quando quest’incubo sarà finito, si spera in tempo per l’estate, e si potranno mettere a disposizione, anche incrementandoli, tutti i collegamenti necessari al turismo.
Terzo : armatevi di pazienza per un altro mese: al supermercato come dal farmacista e dal barista. Non è facile per nessuno. Rispettate i suggerimenti precauzionali che ormai sentiamo e leggiamo ovunque. E chi è già in isolamento rispetti la sua condizione perchè si trova in un territorio più fragile di altri. (P.P.)
