Calandra, gesto stupido…che fa male a tutti

Racconti di degrado culturale

di Catello Pongolini

Ributtare in spiaggia, al di là  del muro, quegli scarti edili e di asfalto, faticosamente e pazientemente raccolti durante l’estate, da spiagge e fondali, rifarlo di nuovo, anche se comandato, non giustifica alcuno. Allora un po’ di tempo gli voglio dedicare, altro di più pericoloso c’era in quelle buste, resti che riaffiorano di un presente e passato recente, di pochi anni or sono. Quel muro che divide la splendida spiaggia dal lungomare, che ci  piaccia o no, è quasi finito, la ditta incaricata, di fuori, straniera per un certo modo di dire, ha acceso le luci, ma non i riflettori.

Anche se si è guardata bene a non lasciarsi dietro rifiuti del proprio lavoro, ( magari qualcuno gli ha detto come comportarsi o si è visto semplicemente osservato); aimé, guardando bene, qualcosa si è lasciato scappare, lo avrà visto fare da qualche indigeno, e copiato. Da circa quarant’anni isolano, mi sento indigeno, e ne sono onorato, ma a volte questo ambiente proprio non piace. Da fresco 60enne, maturo, talvolta  irresponsabile anch’io, conoscerei molteplici mezzi per il buon fine, ma ho sempre preferito il dialogo e il fare, facendo quel che posso, lasciando altro a chi preposto e spetta.

Tu , da quella casa a fine Calandra, smettila di buttare tutti quei pavimenti e altro a mare sotto la scogliera, (forse è il momento di dare anche questo servizio di raccolta di piccole quantità di scarti edili e dei tanti sanitari, troppi se ne vedono in giro, si spostano, camminano pure), sei stato localizzato, con le giuste coordinate, anche dal mare, più di qualcuno sta cercando di individuarti, sarai trovato, come quello che da Sparanello ha iniziato di nuovo a buttare rifiuti sotto e a mare. Anche quelli che spazzano nella zona del parcheggio e buttano, tra scogli e asciugamani, tutti quei rifiuti e centinaia di mozziconi, non c’è l’hai un contenitore?

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L’ennesima elica per la mia collezione, nei fondali, in buona compagnia di orrendi secchi cementati per sostegno di ombrelloni, ne avevo già  tolti in passato una mezza dozzina, cartelli pubblicitari rotti e dimenticati dopo una stagione, pezzi di tappeti di gomma, resti dei danni ad un terrazzino, lasciati un inverno in balia del vento, ora nei fondali, e altro ancora: tutto  a mare o nascosti dal muro, resti del nostro lavoro, hobby, divertimento o addirittura riqualificazioni, pensateci bene la prossima volta, sarebbe meglio portarli via adesso e subito. Io li ho raccolti di nuovo quei resti, con altro ancora, messi nelle buste trasparenti datemi gentilmente da un commerciante in zona, unico aperto in quel buio di primo mattino,  rifiutando i sacchi neri, dove, come detto in passato a qualcuno, si perde la percezione del male che riusciamo a fare.

Non ci provate a dire che quelli ne attirano altri,  ne è piena l’isola di buon mattino, e non ci illudiamo che tutto sia migliorato solo perchè vediamo qualche strada pulita grazie allo sforzo degli operatori. Solo da quanti ho servito nell’ultimo mese, ( turisti – residenti – guide) dalle loro recensioni, specialmente nelle isole minori, non proprio va tutto bene. Magari, per gli impegni, non riescono a leggersi un giornale, nemmeno  di domenica, ma intorno si sanno guardare, il territorio lo vivono. Non si illuda qualcuno di aver fatto chissà cosa di eccezionale, del resto come succede spesso, giova da chi, uscente ha buttato quel poco di basi, come colpo di coda, almeno per orgoglio.

Anche quei pali, ad  indicare  quanto sia importante quella spiaggia e quel mare, i contenitori, se pure nuovi,  come qualcuno, ora non servono proprio in quel modo, togliete almeno quelli e quei sacchi appesi da qualche mese. A mare finiranno, come i loro predecessori. Preferisco mostrarvi la foto di questo splendore, ammirato all’alba di un  bel mattino, nello specchio di mare di un famoso lido, in fondali, resi poco da ammirare, ancora peggio in passato. Una parte di foto e video sul mio facebook li trovate, a breve, alla voce “Stupido Gesto”.