Un andamento che non è certamente passato sott’occhio agli addetti ai lavori ma anche ai tanti retail, quindi investitori privati, che tengono costantemente sotto controllo il mercato finanziario per trovare nuovi asset sui quali investire. Perché anche di questo si parla ormai, di asset da investimento e non più soltanto di monete virtuali utili per inviare e ricevere pagamenti con un semplice click.
I Bitcoin sono la criptovaluta più famosa e più nota, la prima ad uscire sul mercato nel 2009 ed oggi la più redditizia: il suo andamento è sotto la lente di ingrandimento, già da qualche anno, anche delle grandi banche e dei governi centrali, il che rappresenta un controsenso per una valuta virtuale dato che la peculiarità delle criptovalute è esattamente quella di essere slegata da qualsiasi logica di potere e di controllo.
Una serie di record macinati in sequenza quelli del Bitcoin, che hanno prima toccato la quota record di 50mila dollari di quotazione (qualche anno fa il BTC lo si acquistata a pochi euro) e che poi hanno superato la soglia psicologica dei 1.000 miliardi di dollaridi capitalizzazione di mercato
Attenzione alla volatilità del Bitcoin
Tanto basta per porre il Bitcoin come uno degli strumenti finanziari da tenere in massima considerazione in questo inizio di 2021. Alcuni lo hanno addirittura etichettato come potenziale bene rifugio, ovvero un asset sul quale puntare come riserva di valore. Ma attenzione perché non è esattamente così: il Bitcoin è per sua natura volatile, ovvero soggetto a salite repentine ed immediati cali di prezzo, proprio come tutte le monete virtuali.
Analizzando l’andamento Bitcoin si evince questa particolare caratteristica: un asset volatile e soggetto a speculazioni, nel senso che quando il suo valore cresce con decisione, in giro per il mondo si trovano speculatori ben disposti a comprare a prezzi più alti nei cambi di criptovaluta.
La quotazione del Bitcoin ha vissuto spesso questi movimenti anche se, in generale, è stato un crescendo costante: dalla sua nascita nel 2009 quando valeva appena 0,01 dollari fino ai 250 dollari circa del 2015. È nel 2017 che si assiste al primo grande salto con una quotazione che arriva ad oltre 1.200 dollari; due anni dopo, nel 2019, quasi 10 volte di più: per acquistare 1 Bitcoin servono oltre 10mila dollari.
Il 2020, annus horribilis per tutta l’economia mondiale, non è tale per le criptovalute e in particolare per il BTC che arriva a toccare quota 20mila. Il resto è storia recente, i primi mesi del 2021, con una valutazione che ha toccato quota 50 mila dollari: per alcuni è il massimo raggiungibile, ma c’è anche chi prevede per il Bitcoin e più in generale per tutte le criptovalute un futuro ancor più radioso.