Il tormento in via stradale (2)

di Lina Paola Costa

La scuola vale per chi si compenetra e ha i figli “dentro”.

Erano come gli atleti ai posti di partenza, stamane gli operai con il gilet poco dopo le otto, quando sono arrivata in aula.

Al suono della campana delle prime e seconde, ore 8.20, sono partiti i motori con una sincronia che sa di beffa o di sfida. Perché al sud una donna che si espone va punita. Soprattutto se, invece di urlare, sa scrivere.

Ieri ho scritto anche al Gabinetto del Sindaco.

Stamane hanno ripreso i lavori, il supervisore attento non c’era, e giù con rumore e tutto il resto per ore… alle 11 parte il sibilo della sirena della betoniera. Tutte le classi erano in sofferenza, giù e su chiusi con più di venti alunni per aula, le prime più che mai in scatola. Avete idea di un sirena che sta lì davanti per interi minuti e si aziona ad ogni manovra del mezzo?

Magari ci sono alunni Bes che impazziscono per un decibel di troppo… ma chi non fa scuola non può immaginare.

L’ufficio a scuola è stato avvisato alle 8.20 di nuovo da me personalmente, ma non c’è stato riscontro in alcuna forma.

Un grazie a chi si è mosso da fuori, perché ha capito che non si poteva resistere e a chi nelle prime ore ha fatto foto e video per documentare quello che sembra impossibile possa accadere.

Alle 11 e qualcosa hanno sospeso tutto, così che fino alle 13.20/13.30 si è potuto ragionare. Grazie ancora a chi si è mosso da fuori.

Ora stanno lavorando al pomeriggio: fascia oraria ideale.

A Milano ci si muoveva in squadra e per minori emergenze eravamo presi in considerazione con serietà e rispetto. Trent’anni non si cancellano.

Appena posso invierò le foto. So su chi potrò contare nei miei prossimi “ultimi dieci anni di scuola” a Lipari.

Lina Paola Costa