Assobalneari Italia: buono il risultato dell’estensione della concessione, ma c’è molto ancora da fare

(Comunicato) Potremmo dirci soddisfatti che le concessioni demaniali marittime siano ufficialmente nel testo del maxi emendamento presentato, con l’estensione del periodo di validità delle stesse per 15 anni dall’ entrata in vigore della legge, se non registrassimo una ingiustificata, immotivata sperequazione nell’azione del Governo Lega M5S che,  nonostante le medesime condizioni

di fatto e di diritto, ha espressamente escluso dall’applicazione della Direttiva Bolkestein, modificando il testo del Dlgs n.59/2010 attuativo della direttiva in questione, il settore del commercio al dettaglio su aree pubbliche (della cui cosa non possiamo che compiacerci) e non le concessioni demaniali marittime ad uso turistico ricreativo, nonostante gli impegni e le promesse elettorali in tal senso.

Avremmo potuto diversamente parlare di un impegno concreto e fattivo del Governo e, in prima linea, del Ministro Centinaio, nella risoluzione del problema che nel corso dell’ultimo decennio ha paralizzato gli investimenti e la produttività in un comparto vitale per l’economia italiana, come quello del turismo balneare.

La nostra posizione rimane comunque quella di sempre, l’eliminazione di inaccettabili disparità di trattamento tra gli stati membri della UE, tra l’Italia e chi come Spagna,  Portogallo e Croazia, gode di più ampie garanzie di tutela delle imprese che operano sul demanio. La Spagna, ad esempio, ha previsto nel corso degli ultimi 30 anni due successive  proroghe delle concessioni demaniali da 30 a 50 anni, con il beneplacito  della Commissione Europea, il Portogallo una proroga fino a 75 anni delle concessioni in essere in base alla loro tipologia, senza procedure di evidenza pubblica, che sono state invece imposte  all’Italia nel corso dello stesso periodo temporale.

Avremmo potuto considerare quello raggiunto non un punto di arrivo ma di partenza, frutto di lunghe trattative, sul quale c’è stata un’importante convergenza anche da parte delle forze dell’opposizione. Quello di oggi non è un  risultato che ci fa ben sperare alla luce di ciò che si sarebbe  potuto fare e non si è fatto. Ora però è indispensabile una legge di riordino complessiva del comparto che porti anche le concessioni demaniali marittime ad uso turistico ricreativo fuori dalle sabbie mobili della direttiva analogamente a quanto fatto per il commercio al dettaglio su aree pubbliche.