A Torino l’anteprima del documentario Stromboli, De Luca : isola da proteggere


L’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) ha promosso l’anteprima torinese di Stromboli di Alessandro Genitori ed Elis Karak. «Il documentario ha l’ambizione di raccontare le diverse sfaccettature di un’isola unica, – dichiarano Alessandro Genitori ed Elis Karakaci – in bilico tra le sfide del presente e un antico vulcano mai domo. Attraverso racconti e testimonianze, il film ripercorrere la storia del territorio e le persone che sono nate in quelle terre o hanno deciso di fermarsi per viverci. Stromboli è anche un luogo di creatività giovanile grazie a manifestazioni come la Festa del Fuoco e gli spettacoli del Teatro EcoLogico».

E da Torino , proprio sull’anteprima di “Stromboli”, giunge la riflessione della studentessa Chiara De Luca di Lipari che pubblichiamo: 

Torino, Cinema Massimo 08/04/19.
“Ringrazio in primis gli autori, per la passione e l’onere del voler narrare la presenza di questa terra.
Parlo da isolana nata e cresciuta in queste isole ma da un paio di anni, dalla parte di quelli nostalgici, dei
tanti, che decidono, per necessità di lavoro o di studio di dover andare via.

Stromboli é un’ isola molto diversa dalle altre: quando metti piede sul suo suolo senti subito quel calore,
quella forza atavica e voce primordiale che proviene dal centro vulcano.
Stromboli é l’isola dal mare blu scurissimo, sempre agitato: lo percepisci ad ogni soffio di vento, che
scollegandoti dal tempo scandito dell’orologio ti ricollega agli elementi che la dominano: acqua, fuoco,
vento e terra.
“Iddu”, maestoso, te lo trovi sempre davanti per ricordarti la tua mortalità e il tuo essere essere finito e
infinitesimale puntino in mezzo al Tirreno; perché “iddu é il tramite, cono vulcanico fra il cielo ed il centro
della terra”.

Ma a Stromboli esiste un altro lato della storia.
Stromboli ed il suo ecosistema é anche realtà fragile e, come tale, la sua vertiginosa bellezza va protetta.
Dal 1999 le Eolie sono il primo territorio italiano ad entrare a far parte dei siti Unesco come “Patrimonio
dell’Umanità”, non per il valore storico e culturale (che anche posseggono), ma in qualità di bellezza
naturalistica e particolarità di ecosistema.

Oggi Stromboli e le altre Eolie sono forse le uniche isole italiane che non hanno ancora un’ area marina
protetta: “non c’è più pesce dicono i pescatori….”
Queste isole da quasi vent’ anni non percepiscono fondi per la loro appartenenza Unesco per una incapacità/volontà politica di nominare un ente gestore a loro tutela.

Gli amici e le persone apparse in questo documentario (che ringrazio, e mi hanno fatto sorridere),
rappresentano sacche di resistenza importantissima, sacche di cultura costruita dal basso in un luogo dove:
– di cultura non si parla,
– dove le scuole sono a rischio,
– dove di sanità si muore,
– dove l’acqua e i generi di prima necessità scarseggiano sempre e dove
– la raccolta differenziata rappresenta ancora, per qualcuno, un’utopia di qualche sprovveduto
ambientalista/ fricchettone.

Stromboli allora ci dimostra che già l’autodeterminazione e la volontà dei pochi che decidono di restare
creando una comunità aperta e solidale può, nell’autogestione, fare già una piccola ma fondamentale
differenza.
Questa terra va rispettata e difesa.
Queste iniziative vanno promosse e sostenute politicamente e materialmente.
Perché Stromboli “terra di dio” può decidere di farci saltare in area quando vuole: perché noi siamo solo di passaggio e come tali, dobbiamo passare leggeri su queste terre, senza rischiare di comprometterle per
sempre”.

Spero che queste riflessioni arrivino a chi di dovere.

Da Torino,
Saluti
Chiara De Luca